Le tavole di San Giuseppe: nel Salento si festeggia a tavola
Le cosiddette tavole di San Giuseppe sono una tradizione culinaria molto sentita nel Salento, in modo particolare in alcuni borghi negli immediati paraggi di Otranto, come San Cassiano, Giurdignano, Poggiardo, Uggiano la Chiesa, Casamassella, Cocumola e Diso.
Si tratta di un rito che si celebra ogni anno il 19 marzo, in occasione della festa di San Giuseppe, patrono dei contadini.
Tutti i segreti di una tradizione antichissima
Le tavole di San Giuseppe sono una tradizione che ha radici antiche e profonde nel Salento. Tuttavia, rispetto alle sue origini vi sono alcuni dubbi.
Non si sa con esattezza quando sia nata questa usanza, anche se oggi si suppone che il primo festeggiamento abbia avuto luogo per la prima volta durante il periodo Medievale.
In diversi comuni della Puglia, il 18 e 19 marzo, le famiglie più abbienti aprivano le porte delle proprie case a chi ne aveva più bisogno, offrendo un ricco banchetto composto da numerosi piatti della tradizione culinaria salentina.
Nonostante non esista più la disparità sociale tipica del Medioevo, ancora oggi i salentini si cimentano nella preparazione delle tavolate di San Giuseppe, che oggi rappresentano un momento di grande unione per tutte le famiglie del territorio, che si ritrovano a cucinare e a condividere il cibo.
Dal primo al dolce: tutti i piatti delle tavole salentine e il loro significato simbolico
Le tavole di San Giuseppe sono un vero e proprio banchetto, composto da pietanze preparate con grande cura e attenzione.
Tutti i piatti cucinati per l’occasione sono tipici della cucina povera contadina salentina e non prevedono alimenti a base di carne o formaggio, nel pieno rispetto delle indicazioni cristiane durante il periodo quaresimale.
Vediamo insieme quali sono le pietanze che non possono mancare sulle tavole salentine di San Giuseppe.
Ciceri e tria
Il piatto principale delle tavole è la “massa di San Giuseppe” o “ciceri e tria”.
Si tratta di un primo piatto della tradizione salentina a base di pasta fresca, realizzata con semola di grano duro ed esteticamente simile alle tagliatelle, e ceci.
A rendere unico questo piatto è la doppia cottura della pasta: una parte viene lessata e l’altra viene fritta in olio bollente per dare croccantezza al piatto finale.
A livello simbolico, la pasta e ceci rappresenta i colori del narciso, il fiore tipico della primavera.
Lampagioni
Sulle tavole di San Giuseppe non possono mancare neppure i lampagioni o cipolline selvatiche sott’olio e sott’aceto.
Si tratta di un ortaggio particolarmente diffuso e amato nel territorio salentino, preparato in quest’occasione perché rappresentativo dell’imminente passaggio dall’inverno alla primavera.
Pittule
Immancabili sulle tavole di San Giuseppe, anche le pittule. Si tratta di una sorta di frittella salata a base di farina, tipica della cucina povera salentina.
L’impasto base viene poi arricchito con ingredienti come cavolfiore, cipolla, capperi, pomodori o alici e quindi fritto in olio bollente, fino a doratura.
Ncartiddate
Tra i dolci tipici della cucina salentina, le cartellate sono una sorta di dolce fritto a forma di fiore, che viene inzuppato in un delizioso sciroppo di miele.
L’impasto è realizzato con farina, vino bianco, olio extravergine di oliva e zucchero e lavorato a mano. In seguito, si stende e si taglia a strisce lunghe e sottili, che vengono poi arrotolate su se stesse per formare le cartellate.
All’interno della simbologia delle tavolate di San Giuseppe, le ncartiddate simboleggiano le fasce di Gesù Bambino.
Zeppole di San Giuseppe
Le zeppole di San Giuseppe sono uno dei dolci più famosi e amati della tradizione culinaria italiana, preparate in tutta Italia proprio in occasione della festa di San Giuseppe.
Le zeppole sono delle piccole ciambelle di pasta choux fritte, ricoperte di zucchero semolato, ripiene di crema pasticcera, e decorate con amarene sciroppate.
Il mese di San Giuseppe: perfetto per visitare il Salento
Se stai programmando una visita al Salento, il mese di marzo può essere un’ottima scelta per godere della bellezza di questa regione in un’atmosfera più tranquilla e autentica, con la possibilità di partecipare alle celebrazioni della festa di San Giuseppe e gustare le prelibatezze della cucina locale.
Durante il mese di marzo, infatti, il Salento è ancora poco frequentato dai turisti, il che ti consente di godere appieno dei suoi paesaggi e della sua cultura senza il caos e la confusione dell’alta stagione, approfittando del clima caldo e piacevole che il Salento offre in questo periodo dell’anno.
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